mercoledì 9 luglio 2014

Conservare frutta e verdura in frigorifero... a volte è peggio!













I prodotti freschi, raccolti dall’orto o dal frutteto, ma anche quelli acquistati al mercato, vanno incontro ad un naturale processo che li porta a degradarsi, in tempi che possono essere diversi per specie e varietà. Se non consumati subito quindi è necessario mettere in atto delle strategie che li mantengano “freschi” il più a lungo possibile.

Ma cosa succede a un ortaggio o a un frutto una volta raccolto? Continua a vivere! Un complesso di processi biochimici infatti, senza che ce ne accorgiamo, lavora alacremente consentendo ai tessuti di respirare e produrre energia. Questo comporta non solo un’alterazione nell’aspetto e nella consistenza dei tessuti, ma anche una perdita del valore nutrizionale, varia il contenuto vitaminico, in particolare i gruppi C, A e B, zuccherino e proteico.

Lo strumento più efficace per rallentare il processo di senescenza di ortaggi e frutta è senza dubbio il controllo della temperatura, che a casa nostra si chiama frigorifero.
Il freddo è così importante perché rallenta i processi biochimici vitali permettendoci di posticipare il suo invecchiamento.

Attenzione però, a volte serve trovare un buon compromesso tra la durata del prodotto e la sua qualità, perché non tutti i prodotti freschi vengono agevolati dalla conservazione in frigorifero, alcuni addirittura ne possono venir danneggiati.

Ecco allora la lista di ortaggi e frutti che per la loro conservazione non conviene o non serve riporre in frigorifero:

Aglio, cipolla e scalogno
Semplicemente spazzolati per ripulirli dalla terra, mai lavati, vanno riposti in un luogo fresco e buio come una cantina o una dispensa dove la temperatura si attesta intorno ai 10 °C. Il modo ideale per conservarli è in un sacchetto di carta o in una retina per preservarli dall’umidità. Il frigorifero non è l’ambiente ideale per la loro conservazione e tendono a marcire in fretta.

Patate
Che le patate amino il buio si sa, un po’ meno noto è che temono l’umidità e soprattutto il freddo. Temperature troppo basse alterano la loro composizione zuccherina modificandone il sapore e la consistenza. Meglio optare per la parte bassa di una dispensa, magari vicino alle mele che, producendo etilene, ne rallentano la germogliazione.

Pomodori
Il pomodoro, fatta eccezione per le varietà da serbo, andrebbe consumato poco dopo la raccolta. Nonostante sia uso comune porlo in frigo, sappiate che il modo migliore per mantenerne inalterate consistenza e sapore è conservarlo a temperatura ambiente, poche bacche in sacchetti di carta. La durata è comunque limitata, quindi a voi la scelta: un paio di giorni in più con meno sapore o gusto più intenso per poco tempo?

Zucca
Se intera, la zucca si conserva benissimo in un luogo fresco e possibilmente buio, come una dispensa o, ancora meglio, una cantina. Il frigorifero potrebbe rappresentare un luogo eccessivamente umido e potrebbe ridurne la serbevolezza.

Mele
La conservabilità delle mele avviene in modo ottimale se si sceglie per loro un luogo buio e fresco, come una cantina, dove possono mantenersi sane per molto tempo. Non aspettatevi che dopo mesi il frutto sia turgido e dolce come appena raccolto, certo è che in frigorifero le cose non vanno molto meglio e solitamente non supera i dieci giorni: il freddo tende a danneggiare i tessuti che perdono in croccantezza e si anneriscono. Per aumentare un po’ di più la conservabilità in frigorifero posizionate le mele in sacchetti di plastica, fate uscire più aria possibile e chiudete bene. Poneteli poi nello scomparto più alto, il meno freddo.

Castagne
Le castagne non si conservano a lungo e il frigorifero non può avvantaggiarvi. Poste in cassettine di legno, meglio se in un unico strato, scegliete per loro un luogo arieggiato e fresco.

Agrumi
Il modo migliore per conservare gli agrumi, in particolare le arance, sembra proprio non essere il frigo. Seppur li mantenga più turgidi e sodi, il loro sapore si modifica diventando più amarognolo.

Frutta tropicale
Il frutto di una pianta che cresce in ambienti a clima caldo non è in genere dotato di meccanismi che lo proteggono dal freddo, quindi è per sua natura più vulnerabile alle basse temperature, riportando danni come annerimenti e rammollimenti dei tessuti. Optate per la conservazione a temperatura ambiente.


Difficilmente le abitazioni moderne mettono a disposizione spazi idonei alla conservazione di frutta e ortaggi. Se decidete di utilizzare il frigorifero scegliete gli scompartimenti più idonei (indicati nel libretto illustrativo), le temperature al suo interno non sono uniformi, e tenete i prodotti, suddivisi per tipologia, in sacchetti di plastica chiusi.
Una buona pratica è quella di non esagerare mai con le quantità acquistate, e, se avete un orto o un frutteto, dove i picchi di produzione fanno parte del gioco, optate per confetture e conserve, ce n’è davvero per tutti i gusti!

Fonte: growtheplanet

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